Ricerca personalizzata

mercoledì 31 dicembre 2008

d/visual divorzia da Pan Distribuzione?

"Le novita' d/books non disponibili nel circuito Pan Distribuzione
Come molti lettori avranno notato, le novita' d/books di questo mese non sono disponibili presso il circuito di negozi forniti da Pan Distribuzione. Fin dalla prima uscita, nel luglio 2004, d/visual e d/fusion hanno definito precise condizioni commerciali sulla base delle quali forniscono oggi circa 500 fumetterie, librerie, negozi di elettronica e audiovisivi in tutta Italia. La richiesta da parte dell'intermediario di Pan Distribuzione di condizioni che l'avrebbero posto in una posizione privilegiata rispetto a tutti gli altri nostri clienti e la conseguente impossibilita' di giungere a un simile accordo ha causato la mancata fornitura delle nuove uscite.
Ci scusiamo del disagio causato al gentile pubblico e ai signori negozianti che non hanno potuto ricevere le novita' di dicembre, pregandoli di rivolgersi a d/fusion, oppure a star shop o alastor, nostri altri distributori per le fumetterie.
Nel caso in cui questa incresciosa situazione dovesse risolversi, direttamente con Pan Distribuzione o attraverso il suo intermediario, informeremo tempestivamente pubblico e negozianti attraverso i nostri siti."
Dal sito di d/visual

martedì 30 dicembre 2008

Dylan Dog 268: davvero vi importa sapere dove è finita la ragazza al termine dell'albo?

Nei giorni scorsi ho letto in giro per internet un paio di critiche alla sceneggiatura di Dylan Dog n. 268 (Il modulo A38 scritto da Roberto Recchioni e disegnato da Bruno Brindisi; avevo già parlato dell'albo in questo articolo) che non riesco proprio a capire.

La prima critica riguarda la ragazza di turno. Ad alcuni lettori non è piaciuto che, oltre ad essere scomparsa per colpa del software della Iperuranium, sia proprio sparita dall'albo. Volevano che nelle pagine conclusive gli autori facessero vedere che fine ha fatto e come si è conclusa la "storia d'amore" con Dylan.
Mi chiedo che importanza ha: non c'era bisogno di far vedere come finiva la storia d'amore perché si sa che quando finisce un numero finisce anche la relazione sentimentale. L'albo finisce in modo tale che per una volta si poteva sorvolare su questo aspetto.
E poi Dylan Dog ha ritrovato Groucho! L'assistente è insostituibile. Di donne invece ne cambia una al mese.

Anche la seconda critica riguarda la ragazza di turno. Secondo alcuni lettori si sarebbe rivolta a Dylan Dog prima ancora di essersi accertata che l'ex marito era veramente scomparso. Il fatto che va a casa dell'ex marito assieme a Dylan Dog dimostrerebbe che non ci era andata in precedenza.
Chi dice che non è andata anche prima a casa dell'ex marito? Dopo essere stata dall'ex marito che non dava segni di vita assume Dylan Dog e ritorna con lui. La seconda visita assieme a Dylan Dog non viene fatta per verificare se l'ex marito è a casa sua ma per fare un sopralluogo in cerca di tracce. Cosa che compete a un investigatore ed evidentemente la moglie non poteva avere fatto.

Se certe cose non vengono dette non significa per forza che non succedono o lo sceneggiatore si è dimenticato di raccontarle. Può anche darsi che siano talmente banali e superflue da poter rimanere sottintese.

I fumetti più venduti in Francia nel 2008

Classifica dei volumi.
1. Titeuf di Zep (1.832.000 copie)
2. Blake et Mortimer di Yves Sente e André Juillard (600.000)
3. Lucky Luke di Laurent Gerra e Achd (535.000)
4. Largo Winch di Jean Van Hamme e Philippe Francq (490.000)
5. Le Chat di Geluck (320.000)
6. Thorgal di Sente e Rosinski (300.000)
7. Lanfeust des étoiles di Christophe Arleston e Didier Tarquin (300.000)
8. Cédric di Raoul Cauvin e Laudec (273.000)
9. XIII Mystery di Xavier Dorison e Ralph Meyer (253.000)
10. Naruto di Masashi Kishimoto (220.000)
11. Naruto di Masashi Kishimoto (220.000)
12. Naruto di Masashi Kishimoto (220.000)
13. Naruto di Masashi Kishimoto (220.000)
14. Naruto di Masashi Kishimoto (220.000)
15. Naruto di Masashi Kishimoto (220.000)
16. Les Profs d’Erroc et Pica ou Les Bidochon di Christian Binet (200.000)
17. Death Note di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata (180.000)
18. Death Note di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata (180.000)
19. Death Note di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata (180.000)
20. Death Note di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata (180.000)
21. Death Note di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata (180.000)
22. Game Over di Midam, Adam e Laurent Noblet (180.000)
23. Les tuniques bleues di Raoul Cauvin e Willy Lambil (167.000)
24. Trolls de Troy di Christophe Arleston e Jean-Louis Mourier (150.000)
25. Putain de guerre! di Jacques Tardi (150.000)
26. Le Donjon de Naheulbeuk di John Lang e Marion Poinsot (150.000)
27. Les Schtroumpfs dello studio Peyo (150.000)
28. Les Nombrils di Dubuc e Delaf (146.000)

Classifica delle riviste.
1. Super Picsou Géant (tiratura media di 252.800 copie)
2. Mickey Parade Géant (187.600)
3. Le Journal de Mickey (185.000)
4. Picsou Magazine (185.000)
5. Fluide Glacial (120.000)
6. Spirou (100.000)
7. Astrapi (95.700)
8. Okapi (81.850)
9. L'Écho des Savanes (80.000)
10. Pif Gadget (80.000)
11. Tchô (76.844)
12. Lanfeust Mag Pulp (70.000)
13. Psikopat (50.000)
14. Cargo Zone (45.000)
15. Lanfeust Mag (40.000)
16. Star Wars (33.000)
17. Spawn (22.000)

Nella classifica delle riviste mancano i periodici dedicati ai personaggi della Warner (Bugs Bunny, Scooby-Doo!, Titi & Grosminet e Tom & Jerry; con tirature fra le 35.000 e le 100.000 copie) e ai supereroi della Marvel e della DC (Spider-Man, X-Men, Wolverine, Fantastic Four, Hulk, Ultimates, Icons, Universe, Heroes, Batman, Superman, 52 e altri; con tirature fra le 20.000 e le 30.000 copie).

NB: il titolo della notizia è leggermente falso perché i dati si riferiscono alle tirature e non alle copie effettivamente vendute.
La classifica è estrapolata da un articolo di Gilles Ratier che, come ogni anno, ha sviscerato dati e tendenze del mercato francese. Vedi anche l'articolo su AFNews.
Qua ho costruito le due classifiche, ma leggendo i due articoli trovate molti altri dati.

Il calendario di Gipi e Peur(s) du noir con Internazionale



Da pochi giorni è uscito il nuovo numero della rivista Internazionale con il calendario 2009 di Gipi in omaggio.
La rivista propone anche il dvd Peur(s) du noir, cartone animato diretto da Blutch, Charles Burns, Marie Caillou, Pierre di Sciullo, Lorenzo Mattotti e Richard McGuire.
Rivista e dvd sono in vendita separatamente.

Peur[s] du noir - Extrait 2 (Mattotti)


Peur[s] du noir - Extrait 5 (Burns)

lunedì 29 dicembre 2008

La fotocopia del culone di Eva Mendes



Ho già detto che la copertina di Spider-Man 500 è orrenda? Sì, lo ho già detto. E' di per sé un buon motivo per evitare certe aste assurde dello Spider-Man 500 blue che a pochi giorni dall'uscita del fumetto viaggiano sulle centinaia di euro.

Dei collezionisti seri andrebbero a caccia di oggetti davvero prestigiosi, non di quel coso con la copertina di Greg Land.
Un esempio? La fotocopia del culone che Eva Mendes si fa in The Spirit. Esemplare unico che qualcuno ha chiuso in cassaforte.
Cosa ve ne fate di Spider-Man 500 blue? Volete mettere il figurone quando incontrate Eva Mendes e le chiedete di autografare le chiappe?

Bonelli, Recchioni, Silver Surfer e la politica

Domenica 28 dicembre il quotidiano Il Secolo d'Italia ha pubblicato due interviste di Pierluigi Biondi a Sergio Bonelli e Roberto Recchioni e un articolo di Roberto Alfatti Appetiti sul Dalai Lama e Silver Surfer.

"Tex avrebbe mai lanciato un suo stivale a un governante?
Il mio ranger, quando è stato necessario, non si è tirato indietro dal dare una strigliata a qualche “alto papavero” di Washington, però non è mai tornato a casa scalzo." [Tutta l'intervista in questo blog]

"Sul tuo profilo Facebook ti definisci «nichilista speranzoso, fascista zen e anarchico reazionario». Cosa significa?
Ti rispondo utilizzando un post pubblicato sul mio blog Dalla parte di Asso Merrill: «Sono un fascista zen (la definizione non è mia ma di John Milius). Non ci posso fare un cazzo, ho solo ho potuto prenderne atto... Un giorno guardando i filosofi che preferisco, i miei scrittori e registi preferiti e i fumettari anche, ho capito una cosa che è il dolore di mia madre: non sono di sinistra." [continua qua]

Il fumetto italiano di The Spirit


Ogni giovedì la rivista Metro pubblica una striscia inedita di The Spirit scritta da Giovanni Mattioli e disegnata da Francesco Guerrini. Il fumetto è anche in rete in questo sito.
Vi ricordo che al personaggio creato da Will Eisner ho già dedicato due articoli (qua e qua) e svariate gallerie di immagini (qua, qua, qua, qua e qua)

Lascimmia 03

Comunicato stampa

Lascimmia n°03

17x24 cm.
64 pagine, carta patinata opaca, 130g/mq.
Bicromia Nero/Rosso con copertina e 12 pagine a 4 colori.



Lascimmia è una rivista di fumetti realizzata da un nucleo duro di primati che producono albetti patinati coinvolgendo una buona rappresentanza dei migliori talenti italiani affermati ed esordienti. Per questo numero Lascimmia apre le braccia a nuovi talenti che non appartengono al mondo del fumetto, artisti (riduttivamente potremmo chiamarli pittori), musicisti, scrittori e illustratori.
Oltre ai cari vecchi fumetti tradizionali in questo numero si trovano racconti ibridi, pensieri attaccati con lo scotch, squarci di mondi magnifici e orripilanti, madonne, aerei che si schiantano, tabaccai che non salutano, simmenthal e idraulici.
Oltre ai cari alieni, all'apocalisse e tutto l'armamentario immaginifico che avete imparato ad amare.
Un sacco di storie, un sacco da leggere, un sacco di frattaglie, un sacco di colori e un rosso un sacco chimico.
Che volete di più?


Lascimmia è: Fabrizio Festa e Nicola Jaime Grandi.
Con: Akab, Arianna Vairo, Bombo, Francesco Cattani, Gianni Miraglia, Marino Neri, Massimiliano Bomba, Officina Infernale, Mr.Brace, P0na, Silvio Mancini, Thomas Ray.

Contatti: http://lascimmiamag.blogspot.com







domenica 28 dicembre 2008

Dylan Dog n. 268. Il modulo A38 di Roberto Recchioni e Bruno Brindisi


Dylan Dog n. 268 intitolato Il modulo A38 è il primo numero della serie regolare scritto da Roberto Recchioni, autore romano noto soprattutto per le sue collaborazioni con Eura Editoriale (John Doe, Detective Dante, Napoli Ground Zero e una marea di liberi e miniserie per Skorpio e Lanciostory) e Astorina (Diabolik) che si era già misurato con il personaggio di Tiziano Sclavi nel primo Dylan Dog Color Fest. Gli fa compagnia il disegnatore Bruno Brindisi, non in forma smagliante, ma comunque capace di tirare fuori una protagonista femminile deliziosa.

Vado subito al dunque: il nodo dell'albo è la sequenza che inizia a pagina 78 e termina a pagina 85.
Dylan Dog è rimasto invischiato in un incubo burocratico che ricorda l'episodio del lasciapassare A38 raccontato da René Goscinny e Albert Uderzo nelle Dodici fatiche di Asterix. L'Indagatore dell'Incubo deve ottenere il modulo A38, cioè un certificato di salute mentale, ma viene ostacolato dal medico deputato al rilascio del documento che lo mette di fronte a un paradosso logico:
"Il modulo A38 viene richiesto esclusivamente nel caso uno dei nostri clienti voglia disdire un contratto con la Iperuranium, questo per assicurare che una decisione di tale rilevanza sia presa solamente da persone in pieno possesso delle loro facoltà mentali..." Però "nessuna persona sana di mente vorrebbe mai disdire i vantaggiosi servizi della nostra società."
A questo punto Dylan Dog chiede al medico un'altra possibilità per dimostrare che non è pazzo. Il medico accetta senza battere ciglio e gli fa una domanda che nasconde un altro paradosso logico: "Riuscirete a passare questo esame?"

Il Comma 22 (il primo paradosso; vedi nota in fondo all'articolo) non trae la sua forza dalla logica. La conseguenza logica (bisogna essere matti per disdire il contratto con la Iperuranium) nasce solo dopo che è stata imposta la premessa (i servizi della Iperuranium sono vantaggiosi).
Chi decide che i servizi della Iperuranium sono vantaggiosi? La persona che ha questo potere decisionale può stabilire se applicare o meno il Comma 22. Se considera vantaggiosi i servizi della Iperuranium, allora apre la strada alla logica. Se li considera svantaggiosi viene a mancare la premessa indispensabile per la nascita del Comma 22.
Nel fumetto il potere decisionale è in mano al medico, che inizialmente applica il protocollo aziendale (liquidare lo scocciatore con il Comma 22), ma alla prima insistenza di Dylan Dog cede e formula una domanda che apre la strada al secondo paradosso logico.

Probabilmente il medico non condivideva le direttive aziendali dal principio, altrimenti avrebbe avuto gioco facile trincerandosi dietro al Comma 22 e non avrebbe offerto la seconda possibilità a Dylan Dog. Forse aveva avuto un sacco di tempo per chiedersi perché un'azienda che persegue la razionalità a livello cosmico ha utilizzato un sistema come il Comma 22, che è razionale solo in apparenza. In effetti trattare il Comma 22 come se fosse un prodotto della razionalità - quando in realtà è una manifestazione della legge del più forte (una delle brutalità che la Iperuranium vorrebbe eliminare con il suo software!) - è sintomo di irrazionalità!

A pagina 85 Dylan Dog prende un abbaglio.
Il dottore non va in crisi perché Dylan lo mette di fronte al secondo paradosso logico: uno che domanda "Riuscirete a passare questo esame?" sa in anticipo i ragionamenti che stanno dietro alla risposta.
Va in crisi perché nessuno prima di Dylan aveva mai chiesto il modulo A38 (vedi pagina 88), cioè nessuno aveva mai messo in dubbio che i servizi della Iperuranium fossero vantaggiosi. Prima di incontrare Dylan, l'ipotesi che i servizi della Iperuranium potessero essere svantaggiosi era solo una possibilità astratta. Chiedendo il modulo Dylan ha reso concreta l'irrazionalità alla base del Comma 22.

Ipotizziamo che Dylan Dog risponda "Sì" alla domanda "Riuscirete a passare questo esame?"
- Se il medico gli consegna il modulo, la risposta è corretta. Quindi il medico ha fatto bene a dargli il modulo.
- Se il medico non gli consegna il modulo la risposta è sbagliata. Quindi il medico ha fatto bene a non dargli il modulo.
Rispondendo "Sì", Dylan Dog si mette nelle mani del medico che può decidere in modo arbitrario.
Rispondendo "No", Dylan Dog crea uno stallo dal quale in teoria non dovrebbe esserci uscita. Ci sono solo due modi di superare lo stallo:
- Dylan Dog si arrende e rifiuta il modulo;
- il medico, con un atto arbitrario, decide di dargli il modulo.
Nel secondo caso Dylan Dog non ottiene il modulo grazie alla logica ma solo perché il medico ha voluto darglielo con un atto arbitrario. Se era per la logica i due dovevano rimanere a guardarsi negli occhi fino a diventare polvere...
[Ho preso spunto dalle osservazioni di Lewis Carroll al Dilemma del coccodrillo di Diogene Laerzio; vedi Il Libro dei Paradossi di Nicholas Falletta, pag. 31]

In breve: il medico non aspettava altro che una richiesta del modulo A38 perché sarebbe stata la conferma che il Comma 22 è irrazionale, e se è irrazionale il Comma 22, allora è irrazionale anche l'azienda Iperuranium (perché ha come fine la razionalità ma vuole raggiungere il suo scopo con uno strumento irrazionale). E' questo che manda in crisi il medico.
Nel faccia a faccia fra Dylan Dog e il dottore, al di là delle apparenze, è quest'ultimo a consegnargli il modulo A38 senza fare troppe storie, mentre l'Indagatore non riesce nemmeno a capire quello che succede.


Più in generale Dylan Dog nell'albo non fa quasi nulla: viene assunto, porta la cliente al cinema, gira per Londra in motorino, entra in un palazzo, compila un modulo, esce dal palazzo, fine.
Nell'albo si limita a farsi trascinare da eventi ben poco avventurosi.
Basti dire che l'"avversario" è una normale azienda e il modo di sconfiggerlo è compilare un modulo! E il protagonista non si rende conto dell'unica cosa importante che ha fatto, cioè concretizzare il Comma 22 e costringere il dottore a fare i conti con le contraddizioni della sua azienda.
L'azione concitata nelle pagine iniziali, dove Dylan viene quasi colpito al cuore da una freccia scoccata da un emulo del Nicholas Cage di Weather Man, serve a creare un disvalore con il resto dell'albo. Il faccia a faccia con l'arciere va visto come l'epilogo di una precedente avventura tutta azione: non ha lo scopo di incastrarsi con il resto de Il modulo A38 a livello di trama, ma serve solo per sottolineare ancora di più la mancanza di azione nel resto dell'albo.
Che la mancanza di azione sia voluta e ricercata lo dimostra anche il fatto che Dylan Dog non ce la fa proprio a mettersi nei guai: a pagina 51 viene salvato dallo stesso ceo della Iperuranium e il pericolo più grave che corre nel corso dell'albo è un mancato incidente con il motorino a pagina 34.

Trovare il motivo che ha spinto Recchioni a scrivere l'albo in questo modo non è semplice.
Roberto Recchioni è autore di molti fumetti seriali e spesso ha infarcito le sue storie di citazioni tratte da altre serie (fumettistiche, televisive, cinematografiche e via dicendo). Solo raramente però ha avuto occasione di maneggiare della materia dell'immaginario collettivo che è essa stessa canone, invece di cannibalizzare in modo mediato come aveva fatto in precedenza. E' successo con tre numeri di Diabolik e succede ora con Dylan Dog.
Il suo Dylan Dog si muove in un Mondo che in gran parte è una riproposizione degli elementi tradizionali della serie (Bloch, provarci con la cliente, pizza e cinema) e in piccola parte appartiene alla poetica di Recchioni (innanzitutto il modo di usare le citazioni; inoltre nei fumetti di John Doe il protagonista agisce perché tutto è scritto e per fare in modo che i fatti si svolgano come sono stati scritti: Dylan Dog, nella sequenza cardine delle pagine 78-85, fa la marionetta in un dialogo che era già stato immaginato mille volte dal dottore).
Una prima conclusione potrebbe essere che Roberto Recchioni ha architettato la storia come uno studioso di medicina che stende un cadavere sul tavolo dell'obitorio e gli fa l'autopsia per scoprirne tutti i segreti. O come un bambino che ha desiderato un giocattolo per tanto tempo e ora che finalmente lo ha in mano può smontarlo per vedere come è fatto.
E' significativo che una delle citazioni principali riguardi Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons, dove il dottor Manhattan fa i conti con un universo che gli è estraneo e allo stesso tempo riesce a leggere fino negli atomi.
Da questo punto di vista ridurre il soggetto all’osso serve a portare alla luce l’importanza (o la mancanza di importanza) dei canoni all’interno di un fumetto che fa della ripetizione di certi elementi uno dei suoi marchi di fabbrica.
Ma anche l'importanza di elementi che forse, studiando a tavolino, erano rimasti oscuri. Per esempio ci si potrebbe accorgere che un personaggio secondario (il medico) emerge in mezzo a tutto il resto e la storia diventa la scusa per arrivare a quell'incontro (come Marlon Brando in Apocalypse Now. Sto esagerando? Mi sa di sì).


Se si prende in considerazione anche la prima storia di Dylan Dog scritta da Roberto Recchioni (Fuori tempo massimo, disegni di Massimo Carnevale, nel Dylan Dog Color Fest n. 1) si scopre una continuità di contenuto. Il primissimo fumetto di Dylan Dog scritto da Recchioni era una riflessione sul cambiamento del genere horror nel corso degli ultimi venti anni, cioè da quando era nato l'Indagatore dell'Incubo.
Il mostro stile anni '80 è passato di moda e bisogna andare a cercare altrove se si vuole capire cos'è l'orrore nel nuovo millennio. Con una grave conseguenza: se il mostro non c'è più, a cosa serve il cacciatore di mostri?
E' possibile che il punto di partenza de Il modulo A38 sia proprio questa domanda (e allora l'arciere all'inizio dell'albo potrebbe essere visto come simbolo del vecchio modo di intendere l'orrore che viene accantonato).
Dylan Dog
non è certo stato rivoluzionato caratterialmente (il suo fascino è sempre stato la fallibilità e la debolezza, quindi non bisogna meravigliarsi se non ha capito cos'è successo dal medico), però il suo ruolo è stato messo in discussione. C'era bisogno di un Indagatore dell'Incubo per leggere l'indirizzo di un'azienda e andare nella sede a compilare un modulo?
Magari l'Indagatore non è da mandare in pensione ma il suo ruolo va ripensato.

Ultimo punto. Se mancano cacciatore e mostro viene meno anche l'azione, e infatti il fumetto ne è privo. Il fascino della storia non sta nel leggerla come se fosse un fumetto avventuroso (anche se quel niente che succede, Recchioni lo fa succedere bene) ma nello scoprire quello che c'è scritto tra le righe.

NOTA: Comma 22 è il titolo di un romanzo di Joseph Heller che contiene un paradosso logico (chi è pazzo può essere esonerato dall'esercito; per essere esonerati bisogna presentare apposita domanda; può presentare la domanda solo chi è sano di mente). E' diverso dal primo paradosso del fumetto, però per comodità lo chiamo lo stesso Comma 22.

E' la Bestia degli X-Men o Totoro di Miyazaki? Copertine e illustrazioni di X-Men manga

Avevo già dedicato un paio di notizie alle versioni manga di X-Men e Wolverine (qua e qua) realizzate da Antony Johnston e Wilson Tortosa (lo shonen Wolverine: Prodigal Son) e Raina Telgemeier, Dave Roman e Anzu (lo shojo X-Men: Misfits).
Le rispolvero per farvi vedere le copertine e alcuni studi dei personaggi, fra cui la shojo-Bestia ispirata a Totoro di Hayao Miyazaki.

Sotto: copertina e studi dei personaggi di X-Men: Misfits. Il volume di 208 pagine uscirà il 26 maggio 2009.





Sotto: copertina e studi dei personaggi di Wolverine: Prodigal Son. Il volume di 192 pagine uscirà in aprile.




sabato 27 dicembre 2008

Il gioco di Milo Manara diventa realtà


Protagonista de Il gioco di Milo Manara è la signora Claudia, una donna apparentemente casta e frigida che respinge il corteggiamento del ripugnante dottor Fez. L'uomo per vendicarsi impianta nel cervello della donna un piccolo dispositivo elettronico di sua invenzione che, quando viene attivato con un telecomando, la fa fremere di piacere.
Il fumetto diventerà realtà grazie alle ricerche del professor Morten Kringelbach dell'università di Oxford. Grazie a un microchip in fase di sperimentazione gli uomini potranno scatenare il dottor Fez che è in tutti loro e punire la loro signora Claudia.

"La stimolazione corticale con microchip non è una novità", spiega il neurologo Carlo Sebastiano Tadeo, dell'istituto clinico Santa Rita di Milano. "Ma finora la sua applicazione si è rivolta per lo più alla cura di malattie come il Parkinson. Credo comunque che una scoperta del genere potrebbe essere perfettamente efficace: il nostro cervello è composto da centraline che pilotano le cosiddette "vie ultime finali", vale a dire quei processi biochimici che determinano le sensazioni. Dietro al dolore e al piacere c'è anche una componente psicologica, ma la stimolazione di zone della corteccia circoscritte e mirate porta sempre a risultati significativi". [da Repubblica]

Qualcuno avvisi il professor Kringelbach che alla fine de Il gioco si scopre che il telecomando del dottor Fez era solo una scatoletta vuota...

venerdì 26 dicembre 2008

The Spirit dopo il 1952

Questa galleria è dedicata ai fumetti di The Spirit realizzati da Will Eisner dopo il 1952, l'anno in cui ha smesso di scrivere e disegnare la serie settimanale del personaggio. La maggior parte dei fumetti di Spirit risalgono al periodo che va dal 1940 al 1952, mentre successivamente il personaggio è stato ripreso in mano solo saltuariamente.
La galleria non è esaustiva: nel sito Wildwood Cemetery trovate la cronologia completa dei fumetti di Spirit.
Per saperne di più sui fumetti di Spirit pubblicati dal 1940 al 1952 consultate questo articolo.


Nell'ottobre 1966 e nel marzo 1967 la casa editrice Harvey Comics ha ristampato alcuni fumetti di The Spirit in due albi di 60 pagine (sopra la copertina del primo numero) che contenevano anche alcuni brevi inediti realizzati da Will Eisner.
Gli inediti del primo numero erano una storia di 7 pagine con le origini del personaggio e una di 2 pagine intitolata Spirit Lab: Invincible Devices mentre quelli del secondo erano Octopus: The Life Story of the King of Crime (storia di 7 pagine con le origini dell'arcinemico Octopus) e The Spirit Lab: The Man From MSD (2 pagine). Tutti questi fumetti saranno ristampati nel ventiseiesimo e ultimo archivio della DC Comics.


Snarf n. 3 (Kitchen Sink, 1972)
Copertina inedita.
Nel sito di Denis Kitchen c'è una descrizione dell'albo.


Prima copertina (non di Eisner) di The Spirit Casebook of True Haunted Houses and Ghosts (Tempo Books, 1976). Il volume è stato pubblicato anche con un'altra copertina.


The Spirit Casebook of True Haunted Houses and Ghosts (Tempo Books, 1976) è un volume di 160 pagine che contiene ventidue racconti in prosa accompagnati da illustrazioni. Ogni racconto è aperto e chiuso da una pagina a fumetti in cui Spirit introduce le storie alla maniera dei personaggi della EC Comics. Spirit non è il protagonista dei racconti: si tratta di storie "vere" di fantasmi e case stregate di cui il detective ha raccolto la documentazione nel corso degli anni.
Su Comics Oughta Be Fun trovate il racconto intitolato The Barbados Ghost.



Copertina di The Spirit n. 14 (Warren, 1976)
Da Comic Art Fans

E' datato aprile 1974 il primo numero della ristampa in bianco e nero della Warren Publishing. La casa editrice di Vampirella ha pubblicato 16 numeri della rivista The Spirit, che nel 1978 è stata rilevata dalla Kitchen Sink. Il nuovo editore ha cambiato titolo in The Spirit Magazine e ha pubblicato la serie fino al numero 41 (1983).
Per la rivista Eisner ha disegnato molte copertine inedite (nel sito www.willeisner.com le trovate tutte).

The Spirit Magazine n. 18 (Kitchen Sink, 1978)

The Spirit Magazine n. 19 (Kitchen Sink, 1978)

The Spirit Magazine n. 20 (Kitchen Sink, 1979)

The Spirit Magazine n. 25 (Kitchen Sink, 1980)

The Spirit Magazine n. 30 (Kitchen Sink, 1981)
Copertina disegnata da Peter Poplaski e inchiostrata da Will Eisner, Milton Caniff, Richard Corben, Leslie Cabarga, John Pound, Denis Kitchen e Poplaski.
L'albo contiene il fumetto inedito di 36 pagine Spirit Jam scritto da Will Eisner, Denny O’Neil, Chris Claremont, Peter Sanderson, Harvey Kurtzman, Dean Motter, Len Wein, Roger Stern, Max Allan Collins, Howard Cruse, Mike W. Barr, Fred Hembeck, Catherine Yronwode, Michael T. Gilbert, Trina Robbins, Peter Poplaski, Denis Kitchen, Richard Corben, Alan Weiss, Steve Leialoha, Archie Goodwin, Sharon Rappaport e Ken Steacy e disegnato da Brent Anderson, Brian Bolland, John Byrne, Richard Corben, Howard Cruse, Denis Kitchen, Harvey Kurtzman, Frank Miller, Peter Poplaski, Marshall Rogers, Bill Sienkiewicz, Leslie Cabarga, Mike Newhall, Catherine Yronwode, Fred Hembeck, Denis McFarling, Michael T. Gilbert, Trina Robbins, Alan Weiss, Steve Leialoha, Joe Staton, Alan Kupperberg, Ernie Colón, Bob Wiacek, Jim Engel, Mike Tiefenbacher e Chuck Fiala.
Ristampato in The Spirit Jam (Kitchen Sink, 1998).

Cerebus Jam (Aardvark-Vanaheim, 1985)
Copertina di Bill Sienkiewicz

Cerebus Jam contiene quattro storie brevi intitolate The Defense of Fort Columbia (di Scott & Bo Hampton, Murphy Anderson, Dave Sim e Gerhard), The First Invention of Armor 1404 (di Dave Sim), Squinteye the Sailor (di Dave Sim, Gerhard e Terry Austin) e Cerebus vs the Spirit.
Cerebus vs the Spirit è un fumetto di quattro pagine scritto da Dave Sim. Sim ha disegnato i layout, la prima pagina e il personaggio Cerebus nelle pagine successive; Will Eisner ha disegnato Dolan, Spirit e alcuni elementi degli sfondi; Gerhard ha inchiostrato la prima pagina e disegnato la maggior parte degli sfondi.
Ristampato in The Spirit Jam (Kitchen Sink, 1998).


Will Eisner's The Spirit - The New Adventures n. 2 (Kitchen Sink, 1998)
Copertina di Will Eisner e Mark Schultz

Will Eisner's The Spirit - The New Adventures n. 4 (Kitchen Sink, 1998)
Copertina di Will Eisner e William Stout

Will Eisner's The Spirit - The New Adventures è una serie di otto numeri che ha ospitato fumetti brevi di autori di spicco del panorama anglosassone. Eisner ha contribuito con due copertine.


Michael Chabon Presents: The Amazing Adventures of the Escapist n. 6 (Dark Horse, 2005)
Copertina di Will Eisner e AA.VV.
L'albo antologico contiene anche un fumetto in cui Spirit incontra l'Escapista, personaggio creato da Michael Chabon nel romanzo Le fantastiche avventure di Kavalier e Clay e successivamente trasferito nei fumetti.
Si tratta dell'ultimo fumetto di Will Eisner, completato a matita due settimane prima della morte, e in seguito inchiostrato da Alex Saviuk.
Nel blog A Spirited Life potete vedere come è nata una tavola dallo schizzo di Will Eisner fino alle rifiniture di Alex Saviuk.

giovedì 25 dicembre 2008

Confermato il Dylan Dog umoristico

Domenica scorsa avevo scritto una notizia a proposito di uno speciale di Dylan Dog con storie umoristiche al quale starebbero lavorando Tito Faraci, Giorgio Cavazzano, Leo Ortolani, Fabio Celoni e Corrado Mastantuono.
E' arrivata una prima parziale conferma da Tito Faraci che ha commentato la notizia con un breve ma esplicito "Ai testi di UNA storia. Non di tutte."

Quindi è certamente in preparazione almeno una storia umoristica. E' probabile che il disegnatore sia Giorgio Cavazzano, visto che ha alle spalle un grande numero di collaborazioni assieme a Faraci (tante storie di Topolino e L'Uomo Ragno: Il segreto del vetro).
Il fatto che Faraci scriva "Non di tutte" fa pensare che le storie umoristiche siano più di una. Che gli autori siano Leo Ortolani, Fabio Celoni e Corrado Mastantuono è però una notizia tutta da verificare.

martedì 23 dicembre 2008

The Spirit di Will Eisner

La serie The Spirit di Will Eisner fu pubblicata sui quotidiani americani dal 2 giugno 1940 al 5 ottobre 1952. Ogni settimana molti giornali avevano in allegato un albo di 16 pagine tirato in 5 milioni di copie che conteneva una storia di 7 pagine di The Spirit e altri due fumetti di 4 pagine ciascuno (inizialmente Mr. Mystic e Lady Luck, poi sostituiti da altre serie).

L'idea di realizzare un albo da allegare ai quotidiani venne nel 1939 a Everett M. "Busy" Arnold, direttore della Quality Comics. Arnold pensò che con un supplemento domenicale i giornali potevano competere con le case editrici di "comic book", che in quel periodo conoscevano un'enorme espansione (i "comic book", albi spillati di 17x26 centimetri, nacquero nel 1934 e conquistarono immediatamente i lettori; erano - e sono - comic book le riviste Action Comics e Detective Comics). Arnold propose un progetto di albo per i quotidiani con materiale già edito dalla Quality Comics. Un supervisore del Washington Star apprezzò l'idea, ma non i disegni del fumetto scelto da Arnold, The Clock di George Brenner, e gli chiese se era possibile pubblicare una serie di Lou Fine. Arnold pensò che la lentezza e la meticolosità di Fine gli avrebbero impedito di rispettare le scadenze settimanali e preferì affidare la realizzazione del fumetto a Will Eisner, capo di Fine nello studio Eisner & Iger.

A proposito dell'ideazione grafica del personaggio, Will Eisner ha spiegato che "volevano un personaggio eroico, un personaggio in costume. Mi hanno chiesto se aveva un costume. E io gli ho messo la mascherina e ho detto, 'Sì, ha il costume'". [dall'intervista rilasciata a The Jack Kirby Collector n. 16 del 1997]

Eisner non realizzò tutta la serie di Spirit. In particolare quando fu arruolato nell'esercito degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale (dal 1942 al 1945) lasciò la serie completamente in mano al suo studio, e per tre anni The Spirit fu scritto e disegnato da Manly Wade Wellman, William Woolfolk e Lou Fine.
Inoltre Eisner si avvalse della collaborazione di molti assistenti che inchiostravano e disegnavano gli sfondi e particolari dei personaggi come le scarpe e i vestiti. Talvolta il fumetto fu interamente disegnato dai "negri" (i "ghost", il cui nome non veniva indicato nel fumetto). Alcune storie furono scritte da ghostwriter, sempre in collaborazione con Eisner.
Fra i collaboratori che si sono affermati ai massimi livelli in campo fumettistico ci sono Jules Feiffer, Joe Kubert, Wally Wood e Jack Cole. In questo articolo trovate i nomi di tutti gli assistenti.

Dal 13 ottobre 1941 all'11 marzo 1944 il settimanale di The Spirit fu affiancato dalla striscia quotidiana. Si trattava di un fumetto inedito in bianco e nero pubblicato direttamente in una pagina dei quotidiani. Aveva il formato classico delle strisce per quotidiani: quattro vignette orizzontali (lo stesso, per esempio, di Peanuts e Calvin & Hobbes). Tutte le strisce sono state ristampate nell'Archivio n. 25 della DC Comics.

Negli anni successivi al 1952 furono realizzate pochissime storie del personaggio (clic qua per leggere un articolo accompagnato da un'ampia galleria di immagini). Il primo vero tentativo di produrre fumetti di Spirit con una certa continuità è stato fatto dalla Kitchen Sink nel 1997 con la serie Will Eisner's The Spirit - The New Adventures durata 8 numeri (con autori come Alan Moore, Neil Gaiman, Paul Pope, Eddie Campbell, Dave Gibbons e molti altri). Nel 2006 la DC Comics ha iniziato a pubblicare una serie mensile tuttora in corso, inizialmente scritta e disegnata da Darwyn Cooke (qua c'è una galleria di copertine e tavole).

Al momento è in corso di pubblicazione la ristampa integrale del The Spirit di Will Eisner da parte di DC Comics (Stati Uniti) e Kappa Edizioni (traduzione italiana) in una serie di 26 volumi cartonati. Di recente sono uscite anche due antologie edite da Rizzoli e Kappa Edizioni.





The Prom (1 dicembre 1940)

The Ellen Dolan Detective Agency, tavola 6 (27 aprile 1941)
Da Comic Link


Meet P'Gell (6 ottobre 1946)
Prima apparizione di P'Gell

The Lamp (27 luglio 1947)
Da Comicart.dk

The Spirit (1948)

The Spirit (1950)

The Jewel of Gizeh (12 marzo 1950)

The Spirit (1951)

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