Ricerca personalizzata

sabato 3 gennaio 2009

United Feature Syndicate mette in rete tutto il suo archivio. 90 serie fra cui B.C., Wizard of Id, Dilbert, Andy Capp, Liberty Meadows e Peanuts

La United Feature Syndicate ha messo in rete tutto il suo archivio che comprende classici come B.C., Wizard of Id, Dilbert, Andy Capp, Li'l Abner e Peanuts. In precedenza l'archivio completo era a pagamento e si potevano consultare gratuitamente solo le annate più recenti.
Le strisce sono qua:
http://comics.com/
[dall'articolo di Ballons Blog]


Sui Peanuts:
Snoopy e Charlie Brown in stile Marvel.

Quando Snoopy non è disegnato da Charles M. Schulz.

Auguri Charlie Brown!

Linus è morto mentre aspettava il Grande Cocomero.

Sei una nocciolina, Charlie Brown.

Charles M. Schulz ha ucciso Charlotte Braun.

Papa Ratzinger violenta Charlie Brown.

I Peanuts in versione Watchmen.

Sono invecchiati piuttosto male...

Gli scheletri dei personaggi di fantasia.

La Lacoste di Snoopy.

Tea Party a fumetti: Barack Obama diventa Charlie Brown.

Come ti sei ridotto Charlie Brown?

Non tutti i personaggi dei fumetti invecchiano. Linus è morto di cancro.

Charlie Brown diventa un pistolero post-apocalittico.

La divisione in versi dalla poesia al fumetto.

Quante partite di baseball ha perso Charlie Brown?

Il Charlie Brown adulto è timorato di Dio e ha una storia d'amore molto seria con Lucy Van Pelt!

Non sono noccioline: il marchio Peanuts acquistato per 175 milioni di dollari.

Il peggio del 2008 secondo Rich Johnston


Nella rubrica Lying In The Gutters il gossiparo Rich Johnston ha passato in rassegna il peggio del 2008 in campo fumettistico.
Ovviamente si parla di notizie che hanno avuto eco negli Stati Uniti, altrimenti Rich avrebbe cose peggiori da riferire che non la scritta BWS (black with the stars) sullo sfondo del cielo stellato in una vignetta di Serenity (è una scritta fatta dal supervisore al colorista per indicargli come fare la colorazione; si sono scordati di cancellarla). Per esempio questa vignetta di JSA della Planeta; a Lucca David Hernando, non senza un lieve imbarazzo, ha spiegato che si è trattato della goliardata di un dipendente spagnolo che è stato licenziato quando la casa editrice ha scoperto l'accaduto.

Fra le cose carine ci sono le censure a The Twelve e All Star Batman & Robin: in entrambi i casi una splash page è stata modificata per ragioni di tipo sessuale.
Ovviamente non poteva mancare il Superman ubriacone che ha costretto la DC Comics a ristampare l'intera tiratura di Action Comics n. 869.

L'Italia è rappresentata da Andrea De Priamo di Alleanza Nazionale che ha usato un disegno del 300 di Frank Miller per un manifesto politico senza chiedere il permesso all'autore.

Dispaccio augurale 08 09

Ricevo da Andromalis:

Quando arriva
arriva,
per cui buon anno.
Andromalis + MOP

I maledetti del rock italiano disegnati dai fumettisti


Fernando Fusco, Tanino Liberatore, Corrado Roi, Massimo Giacon, Marina Comandini Pazienza, Massimo Cavezzali, Corrado Mastantuono, Bruno Brindisi, Otto Gabos e Roberto Recchioni (sua l'immagine in alto) sono alcuni degli autori di fumetti che hanno realizzato delle illustrazioni per la mostra I maledetti del rock - Da Clem Sacco ai 99 Posse.

Nel blog Mostre e musei c'è il comunicato stampa con la descrizione della mostra.

Dall'intervista di Francesca Faruolo a Giuseppe Sterparelli:
"Si tratta di materiale originale che gli autori hanno prodotto con molto trasporto; ognuno di loro è in qualche modo legato al rock, inteso a 360 gradi. Alcuni disegnatori sono musicisti, come per esempio Corrado Roi, ineguagliabile conoscitore della materia. Altri curano webzine sul punk. È stato abbastanza semplice trovare le persone giuste, un po’ meno per me riuscire a dirigere tutto in pochi mesi e praticamente da solo! Nella mostra verranno esposte anche memorabilia come dischi, riviste, gadgets, fumetti messi a disposizione da privati e collezionisti che conoscevamo grazie all’esperienza di organizzatori di eventi musicali."
Nel blog di Andrea Plazzi c'è tutta l'intervista.

Tex era un fumetto rosa?

I collezionisti si chiedono se Tex era un fumetto rosa. Ovviamente non nel senso di romantico, anche se non è improbabile che in qualche remoto spazio bianco fra una vignetta e l'altra Aquila della Notte abbia regalato un mazzo di fiori a Lilith, ma di stampato sulla carta rosa della Gazzetta dello Sport.
In un'intervista pubblicata su Dime Press n. 11 del 1995 Tea Bonelli ha dichiarato che nel lontano passato la casa editrice, per colpa della penuria di carta, era stata costretta a pubblicare Tex sulla carta rosa della Gazzetta. Di questi fumetti però non c'è traccia e i collezionisti interpellati finora non posseggono e non ricordano di avere mai sfogliato un albo con questa caratteristica.
Leggenda urbana o albo talmente raro che è scomparso dalla circolazione facendo perdere le sue tracce?
Da Collezioneggio; un ringraziamento a Marco Muzzioli e Francesco Vanagolli per le segnalazioni.

venerdì 2 gennaio 2009

Spider-Man diventa single anche sui quotidiani americani

Questo primo scorcio di 2009 non promette nulla di buono a quei fan di Spider-Man che hanno urlato allo scandalo quando Peter Parker ha stretto un patto con Mefisto rinunciando al matrimonio con Mary Jane in cambio della vita di zia May.
A partire dall'1 gennaio Stan Lee e Larry Lieber hanno deciso di introdurre il nuovo status quo del personaggio anche nella striscia pubblicata sui quotidiani.
Nella saga Un nuovo giorno, pubblicata negli Stati Uniti ormai da un anno su The Amazing Spider-Man (in Italia è iniziata su Spider-Man n. 489), il personaggio è ritornato alle origini. Mefisto, oltre a spazzare via il matrimonio, ha cancellato dalla continuity le evoluzioni più recenti: lo smascheramento in diretta televisiva durante Civil War, la conoscenza dell'identità segreta di Spider-Man da parte di zia May e i nuovi poteri acquisiti nella saga L'altro.



Ritorna il Texone di Magnus

Il 17 febbraio ritornerà in edicola il Texone disegnato da Magnus.

Sergio Bonelli ne parla nel Giornale di gennaio-febbraio 2009:
"(...) E poi, finalmente, arriva la riproposta, nella collana Tex Stella d'Oro, del Texone che ovviamente ha un titolo ("La Valle del Terrore"), ma che tutti noi chiamiamo da sempre, affettuosamente, "quello di Magnus". E' già stato detto molto a proposito di quest'ultima opera di un multiforme maestro del fumetto italiano, e non intendo quindi aggiungere altre parole all'emozionante introduzione che scrissi di getto nel 1996 quando venni informato della scomparsa di Magnus. Sono sicuro che i lettori della nuova generazione dedicheranno alle pagine di Roberto Raviola la stessa commossa attenzione tributatagli dagli appassionati fumettofili di tredici anni fa." [dal sito di Sergio Bonelli Editore]

A proposito della nascita del Texone di Magnus vedi questo articolo.

Il sito di Magnus.


Dead Space, The Mice Templar e The Astounding Wolf-Man in rete

Nel sito Newsarama trovate i numeri 1 di tre serie pubblicate negli Stati Uniti da Image:
Dead Space di Antony Johnston e Ben Templesmith.
The Astounding Wolf-Man n. 1 di Robert Kirkman e Jason Howard.
The Mice Templar di Bryan J. L. Glass e Michael Avon Oeming.

I tre fumetti sono inediti in Italia ma gli autori non sono certo sconosciuti. Robert Kirkman è lo scrittore di The Walking Dead e Marvel Zombi, Michael A. Oeming disegna Powers e Ben Templesmith disegna 30 giorni di notte e Fell.

Il nuovo sito di Alberto Ponticelli

Alberto Ponticelli ha rinnovato il suo sito:
http://www.albertoponticelli.com/
Le opere più recenti di Ponticelli sono Unknown Soldier (DC/Vertigo) e Blatta (Leopoldo Bloom).

giovedì 1 gennaio 2009

Da oggi Braccio di Ferro è di pubblico dominio nell'Unione Europea

Da oggi il personaggio Popeye, conosciuto in Italia come Braccio di Ferro, è di pubblico dominio negli Stati dell'Unione Europea. Chiunque può utilizzare il personaggio in opere nuove e ristampare i fumetti del suo creatore Elzie Segar.
Nell'Unione Europea il diritto di sfruttare economicamente le opere dell'autore dura fino a 70 anni dalla morte dell'autore, trascorsi i quali chiunque può disporre liberamente delle opere e utilizzare i personaggi in opere nuove.
Va precisato che da oggi sono di pubblico dominio solo le opere di Segar, morto nel 1938 all'età di soli 43 anni. Sono ancora coperte da diritto d'autore le opere di Braccio di Ferro realizzate da autori ancora in vita o morti meno di 70 anni fa (per esempio il film Popeye diretto da Robert Altman).
Inoltre la legge sul diritto d'autore tutela il traduttore dell'opera. Quindi la recente edizione di Popeye pubblicata da Planeta DeAgostini non è di pubblico dominio. Chi vuole pubblicare il Popeye di Segar in italiano deve tradurre l'opera oppure cercare una traduzione di pubblico dominio.

Il pubblico dominio di Popeye nell'Unione Europea crea una discrepanza fra Europa e Stati Uniti. Negli USA, per colpa della "pressione" della Disney sui membri del Congresso, la legge sul diritto d'autore tutela le corporazioni in modo vergognoso.
La legge statunitense prevede due tipi di durata per il diritto d'autore. Uno è identico a quello dell'Unione Europea (fino a 70 anni dalla morte dell'autore; e già questo è troppo lungo...). L'altro rigurda le opere realizzate su commissione: in questo caso il diritto d'autore dura per 120 anni dalla data di creazione o 95 dalla data di pubblicazione (vale il termine che spira per primo).
La tutela novantacinquennale di Popeye scadrà nel 2024, a meno che le corporazioni non riescano a "convincere" il Congresso ad allungare ancora il termine o addirittura a trasformare il diritto d'autore in perpetuo.

Becattini parla di The Spirit

Francesca Sassoli di Affari Italiani ha fatto qualche domanda ad Alberto Becattini a proposito della serie The Spirit di Will Eisner.
"I personaggi di Eisner riescono sempre ad essere accattivanti, e debbo dire che più di The Spirit o dello stesso Dolan il vero punto di forza della serie sono le formidabili 'donne fatali' ritratte da Eisner e i nemici spesso bizzarri che The Spirit ha spesso incontrato sul suo cammino (Sand Saref, Silk Satin, Plaster of Paris e tante altre). Tra questi c'è il misterioso Octopus, che nei fumetti non si vede mai in volto e che - a detta dello stesso Eisner - è un po' il corrispettivo del dott. Moriarty, arci-nemico di Sherlock Holmes."
Tutta l'intervista su Affari Italiani.

Vi ricordo che a The Spirit ho già dedicato due articoli (qua e qua) e svariate gallerie di immagini (qua, qua, qua, qua e qua).

mercoledì 31 dicembre 2008

d/visual divorzia da Pan Distribuzione?

"Le novita' d/books non disponibili nel circuito Pan Distribuzione
Come molti lettori avranno notato, le novita' d/books di questo mese non sono disponibili presso il circuito di negozi forniti da Pan Distribuzione. Fin dalla prima uscita, nel luglio 2004, d/visual e d/fusion hanno definito precise condizioni commerciali sulla base delle quali forniscono oggi circa 500 fumetterie, librerie, negozi di elettronica e audiovisivi in tutta Italia. La richiesta da parte dell'intermediario di Pan Distribuzione di condizioni che l'avrebbero posto in una posizione privilegiata rispetto a tutti gli altri nostri clienti e la conseguente impossibilita' di giungere a un simile accordo ha causato la mancata fornitura delle nuove uscite.
Ci scusiamo del disagio causato al gentile pubblico e ai signori negozianti che non hanno potuto ricevere le novita' di dicembre, pregandoli di rivolgersi a d/fusion, oppure a star shop o alastor, nostri altri distributori per le fumetterie.
Nel caso in cui questa incresciosa situazione dovesse risolversi, direttamente con Pan Distribuzione o attraverso il suo intermediario, informeremo tempestivamente pubblico e negozianti attraverso i nostri siti."
Dal sito di d/visual

martedì 30 dicembre 2008

Dylan Dog 268: davvero vi importa sapere dove è finita la ragazza al termine dell'albo?

Nei giorni scorsi ho letto in giro per internet un paio di critiche alla sceneggiatura di Dylan Dog n. 268 (Il modulo A38 scritto da Roberto Recchioni e disegnato da Bruno Brindisi; avevo già parlato dell'albo in questo articolo) che non riesco proprio a capire.

La prima critica riguarda la ragazza di turno. Ad alcuni lettori non è piaciuto che, oltre ad essere scomparsa per colpa del software della Iperuranium, sia proprio sparita dall'albo. Volevano che nelle pagine conclusive gli autori facessero vedere che fine ha fatto e come si è conclusa la "storia d'amore" con Dylan.
Mi chiedo che importanza ha: non c'era bisogno di far vedere come finiva la storia d'amore perché si sa che quando finisce un numero finisce anche la relazione sentimentale. L'albo finisce in modo tale che per una volta si poteva sorvolare su questo aspetto.
E poi Dylan Dog ha ritrovato Groucho! L'assistente è insostituibile. Di donne invece ne cambia una al mese.

Anche la seconda critica riguarda la ragazza di turno. Secondo alcuni lettori si sarebbe rivolta a Dylan Dog prima ancora di essersi accertata che l'ex marito era veramente scomparso. Il fatto che va a casa dell'ex marito assieme a Dylan Dog dimostrerebbe che non ci era andata in precedenza.
Chi dice che non è andata anche prima a casa dell'ex marito? Dopo essere stata dall'ex marito che non dava segni di vita assume Dylan Dog e ritorna con lui. La seconda visita assieme a Dylan Dog non viene fatta per verificare se l'ex marito è a casa sua ma per fare un sopralluogo in cerca di tracce. Cosa che compete a un investigatore ed evidentemente la moglie non poteva avere fatto.

Se certe cose non vengono dette non significa per forza che non succedono o lo sceneggiatore si è dimenticato di raccontarle. Può anche darsi che siano talmente banali e superflue da poter rimanere sottintese.

I fumetti più venduti in Francia nel 2008

Classifica dei volumi.
1. Titeuf di Zep (1.832.000 copie)
2. Blake et Mortimer di Yves Sente e André Juillard (600.000)
3. Lucky Luke di Laurent Gerra e Achd (535.000)
4. Largo Winch di Jean Van Hamme e Philippe Francq (490.000)
5. Le Chat di Geluck (320.000)
6. Thorgal di Sente e Rosinski (300.000)
7. Lanfeust des étoiles di Christophe Arleston e Didier Tarquin (300.000)
8. Cédric di Raoul Cauvin e Laudec (273.000)
9. XIII Mystery di Xavier Dorison e Ralph Meyer (253.000)
10. Naruto di Masashi Kishimoto (220.000)
11. Naruto di Masashi Kishimoto (220.000)
12. Naruto di Masashi Kishimoto (220.000)
13. Naruto di Masashi Kishimoto (220.000)
14. Naruto di Masashi Kishimoto (220.000)
15. Naruto di Masashi Kishimoto (220.000)
16. Les Profs d’Erroc et Pica ou Les Bidochon di Christian Binet (200.000)
17. Death Note di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata (180.000)
18. Death Note di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata (180.000)
19. Death Note di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata (180.000)
20. Death Note di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata (180.000)
21. Death Note di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata (180.000)
22. Game Over di Midam, Adam e Laurent Noblet (180.000)
23. Les tuniques bleues di Raoul Cauvin e Willy Lambil (167.000)
24. Trolls de Troy di Christophe Arleston e Jean-Louis Mourier (150.000)
25. Putain de guerre! di Jacques Tardi (150.000)
26. Le Donjon de Naheulbeuk di John Lang e Marion Poinsot (150.000)
27. Les Schtroumpfs dello studio Peyo (150.000)
28. Les Nombrils di Dubuc e Delaf (146.000)

Classifica delle riviste.
1. Super Picsou Géant (tiratura media di 252.800 copie)
2. Mickey Parade Géant (187.600)
3. Le Journal de Mickey (185.000)
4. Picsou Magazine (185.000)
5. Fluide Glacial (120.000)
6. Spirou (100.000)
7. Astrapi (95.700)
8. Okapi (81.850)
9. L'Écho des Savanes (80.000)
10. Pif Gadget (80.000)
11. Tchô (76.844)
12. Lanfeust Mag Pulp (70.000)
13. Psikopat (50.000)
14. Cargo Zone (45.000)
15. Lanfeust Mag (40.000)
16. Star Wars (33.000)
17. Spawn (22.000)

Nella classifica delle riviste mancano i periodici dedicati ai personaggi della Warner (Bugs Bunny, Scooby-Doo!, Titi & Grosminet e Tom & Jerry; con tirature fra le 35.000 e le 100.000 copie) e ai supereroi della Marvel e della DC (Spider-Man, X-Men, Wolverine, Fantastic Four, Hulk, Ultimates, Icons, Universe, Heroes, Batman, Superman, 52 e altri; con tirature fra le 20.000 e le 30.000 copie).

NB: il titolo della notizia è leggermente falso perché i dati si riferiscono alle tirature e non alle copie effettivamente vendute.
La classifica è estrapolata da un articolo di Gilles Ratier che, come ogni anno, ha sviscerato dati e tendenze del mercato francese. Vedi anche l'articolo su AFNews.
Qua ho costruito le due classifiche, ma leggendo i due articoli trovate molti altri dati.

Il calendario di Gipi e Peur(s) du noir con Internazionale



Da pochi giorni è uscito il nuovo numero della rivista Internazionale con il calendario 2009 di Gipi in omaggio.
La rivista propone anche il dvd Peur(s) du noir, cartone animato diretto da Blutch, Charles Burns, Marie Caillou, Pierre di Sciullo, Lorenzo Mattotti e Richard McGuire.
Rivista e dvd sono in vendita separatamente.

Peur[s] du noir - Extrait 2 (Mattotti)


Peur[s] du noir - Extrait 5 (Burns)

lunedì 29 dicembre 2008

La fotocopia del culone di Eva Mendes



Ho già detto che la copertina di Spider-Man 500 è orrenda? Sì, lo ho già detto. E' di per sé un buon motivo per evitare certe aste assurde dello Spider-Man 500 blue che a pochi giorni dall'uscita del fumetto viaggiano sulle centinaia di euro.

Dei collezionisti seri andrebbero a caccia di oggetti davvero prestigiosi, non di quel coso con la copertina di Greg Land.
Un esempio? La fotocopia del culone che Eva Mendes si fa in The Spirit. Esemplare unico che qualcuno ha chiuso in cassaforte.
Cosa ve ne fate di Spider-Man 500 blue? Volete mettere il figurone quando incontrate Eva Mendes e le chiedete di autografare le chiappe?

Bonelli, Recchioni, Silver Surfer e la politica

Domenica 28 dicembre il quotidiano Il Secolo d'Italia ha pubblicato due interviste di Pierluigi Biondi a Sergio Bonelli e Roberto Recchioni e un articolo di Roberto Alfatti Appetiti sul Dalai Lama e Silver Surfer.

"Tex avrebbe mai lanciato un suo stivale a un governante?
Il mio ranger, quando è stato necessario, non si è tirato indietro dal dare una strigliata a qualche “alto papavero” di Washington, però non è mai tornato a casa scalzo." [Tutta l'intervista in questo blog]

"Sul tuo profilo Facebook ti definisci «nichilista speranzoso, fascista zen e anarchico reazionario». Cosa significa?
Ti rispondo utilizzando un post pubblicato sul mio blog Dalla parte di Asso Merrill: «Sono un fascista zen (la definizione non è mia ma di John Milius). Non ci posso fare un cazzo, ho solo ho potuto prenderne atto... Un giorno guardando i filosofi che preferisco, i miei scrittori e registi preferiti e i fumettari anche, ho capito una cosa che è il dolore di mia madre: non sono di sinistra." [continua qua]

Il fumetto italiano di The Spirit


Ogni giovedì la rivista Metro pubblica una striscia inedita di The Spirit scritta da Giovanni Mattioli e disegnata da Francesco Guerrini. Il fumetto è anche in rete in questo sito.
Vi ricordo che al personaggio creato da Will Eisner ho già dedicato due articoli (qua e qua) e svariate gallerie di immagini (qua, qua, qua, qua e qua)

Lascimmia 03

Comunicato stampa

Lascimmia n°03

17x24 cm.
64 pagine, carta patinata opaca, 130g/mq.
Bicromia Nero/Rosso con copertina e 12 pagine a 4 colori.



Lascimmia è una rivista di fumetti realizzata da un nucleo duro di primati che producono albetti patinati coinvolgendo una buona rappresentanza dei migliori talenti italiani affermati ed esordienti. Per questo numero Lascimmia apre le braccia a nuovi talenti che non appartengono al mondo del fumetto, artisti (riduttivamente potremmo chiamarli pittori), musicisti, scrittori e illustratori.
Oltre ai cari vecchi fumetti tradizionali in questo numero si trovano racconti ibridi, pensieri attaccati con lo scotch, squarci di mondi magnifici e orripilanti, madonne, aerei che si schiantano, tabaccai che non salutano, simmenthal e idraulici.
Oltre ai cari alieni, all'apocalisse e tutto l'armamentario immaginifico che avete imparato ad amare.
Un sacco di storie, un sacco da leggere, un sacco di frattaglie, un sacco di colori e un rosso un sacco chimico.
Che volete di più?


Lascimmia è: Fabrizio Festa e Nicola Jaime Grandi.
Con: Akab, Arianna Vairo, Bombo, Francesco Cattani, Gianni Miraglia, Marino Neri, Massimiliano Bomba, Officina Infernale, Mr.Brace, P0na, Silvio Mancini, Thomas Ray.

Contatti: http://lascimmiamag.blogspot.com







domenica 28 dicembre 2008

Dylan Dog n. 268. Il modulo A38 di Roberto Recchioni e Bruno Brindisi


Dylan Dog n. 268 intitolato Il modulo A38 è il primo numero della serie regolare scritto da Roberto Recchioni, autore romano noto soprattutto per le sue collaborazioni con Eura Editoriale (John Doe, Detective Dante, Napoli Ground Zero e una marea di liberi e miniserie per Skorpio e Lanciostory) e Astorina (Diabolik) che si era già misurato con il personaggio di Tiziano Sclavi nel primo Dylan Dog Color Fest. Gli fa compagnia il disegnatore Bruno Brindisi, non in forma smagliante, ma comunque capace di tirare fuori una protagonista femminile deliziosa.

Vado subito al dunque: il nodo dell'albo è la sequenza che inizia a pagina 78 e termina a pagina 85.
Dylan Dog è rimasto invischiato in un incubo burocratico che ricorda l'episodio del lasciapassare A38 raccontato da René Goscinny e Albert Uderzo nelle Dodici fatiche di Asterix. L'Indagatore dell'Incubo deve ottenere il modulo A38, cioè un certificato di salute mentale, ma viene ostacolato dal medico deputato al rilascio del documento che lo mette di fronte a un paradosso logico:
"Il modulo A38 viene richiesto esclusivamente nel caso uno dei nostri clienti voglia disdire un contratto con la Iperuranium, questo per assicurare che una decisione di tale rilevanza sia presa solamente da persone in pieno possesso delle loro facoltà mentali..." Però "nessuna persona sana di mente vorrebbe mai disdire i vantaggiosi servizi della nostra società."
A questo punto Dylan Dog chiede al medico un'altra possibilità per dimostrare che non è pazzo. Il medico accetta senza battere ciglio e gli fa una domanda che nasconde un altro paradosso logico: "Riuscirete a passare questo esame?"

Il Comma 22 (il primo paradosso; vedi nota in fondo all'articolo) non trae la sua forza dalla logica. La conseguenza logica (bisogna essere matti per disdire il contratto con la Iperuranium) nasce solo dopo che è stata imposta la premessa (i servizi della Iperuranium sono vantaggiosi).
Chi decide che i servizi della Iperuranium sono vantaggiosi? La persona che ha questo potere decisionale può stabilire se applicare o meno il Comma 22. Se considera vantaggiosi i servizi della Iperuranium, allora apre la strada alla logica. Se li considera svantaggiosi viene a mancare la premessa indispensabile per la nascita del Comma 22.
Nel fumetto il potere decisionale è in mano al medico, che inizialmente applica il protocollo aziendale (liquidare lo scocciatore con il Comma 22), ma alla prima insistenza di Dylan Dog cede e formula una domanda che apre la strada al secondo paradosso logico.

Probabilmente il medico non condivideva le direttive aziendali dal principio, altrimenti avrebbe avuto gioco facile trincerandosi dietro al Comma 22 e non avrebbe offerto la seconda possibilità a Dylan Dog. Forse aveva avuto un sacco di tempo per chiedersi perché un'azienda che persegue la razionalità a livello cosmico ha utilizzato un sistema come il Comma 22, che è razionale solo in apparenza. In effetti trattare il Comma 22 come se fosse un prodotto della razionalità - quando in realtà è una manifestazione della legge del più forte (una delle brutalità che la Iperuranium vorrebbe eliminare con il suo software!) - è sintomo di irrazionalità!

A pagina 85 Dylan Dog prende un abbaglio.
Il dottore non va in crisi perché Dylan lo mette di fronte al secondo paradosso logico: uno che domanda "Riuscirete a passare questo esame?" sa in anticipo i ragionamenti che stanno dietro alla risposta.
Va in crisi perché nessuno prima di Dylan aveva mai chiesto il modulo A38 (vedi pagina 88), cioè nessuno aveva mai messo in dubbio che i servizi della Iperuranium fossero vantaggiosi. Prima di incontrare Dylan, l'ipotesi che i servizi della Iperuranium potessero essere svantaggiosi era solo una possibilità astratta. Chiedendo il modulo Dylan ha reso concreta l'irrazionalità alla base del Comma 22.

Ipotizziamo che Dylan Dog risponda "Sì" alla domanda "Riuscirete a passare questo esame?"
- Se il medico gli consegna il modulo, la risposta è corretta. Quindi il medico ha fatto bene a dargli il modulo.
- Se il medico non gli consegna il modulo la risposta è sbagliata. Quindi il medico ha fatto bene a non dargli il modulo.
Rispondendo "Sì", Dylan Dog si mette nelle mani del medico che può decidere in modo arbitrario.
Rispondendo "No", Dylan Dog crea uno stallo dal quale in teoria non dovrebbe esserci uscita. Ci sono solo due modi di superare lo stallo:
- Dylan Dog si arrende e rifiuta il modulo;
- il medico, con un atto arbitrario, decide di dargli il modulo.
Nel secondo caso Dylan Dog non ottiene il modulo grazie alla logica ma solo perché il medico ha voluto darglielo con un atto arbitrario. Se era per la logica i due dovevano rimanere a guardarsi negli occhi fino a diventare polvere...
[Ho preso spunto dalle osservazioni di Lewis Carroll al Dilemma del coccodrillo di Diogene Laerzio; vedi Il Libro dei Paradossi di Nicholas Falletta, pag. 31]

In breve: il medico non aspettava altro che una richiesta del modulo A38 perché sarebbe stata la conferma che il Comma 22 è irrazionale, e se è irrazionale il Comma 22, allora è irrazionale anche l'azienda Iperuranium (perché ha come fine la razionalità ma vuole raggiungere il suo scopo con uno strumento irrazionale). E' questo che manda in crisi il medico.
Nel faccia a faccia fra Dylan Dog e il dottore, al di là delle apparenze, è quest'ultimo a consegnargli il modulo A38 senza fare troppe storie, mentre l'Indagatore non riesce nemmeno a capire quello che succede.


Più in generale Dylan Dog nell'albo non fa quasi nulla: viene assunto, porta la cliente al cinema, gira per Londra in motorino, entra in un palazzo, compila un modulo, esce dal palazzo, fine.
Nell'albo si limita a farsi trascinare da eventi ben poco avventurosi.
Basti dire che l'"avversario" è una normale azienda e il modo di sconfiggerlo è compilare un modulo! E il protagonista non si rende conto dell'unica cosa importante che ha fatto, cioè concretizzare il Comma 22 e costringere il dottore a fare i conti con le contraddizioni della sua azienda.
L'azione concitata nelle pagine iniziali, dove Dylan viene quasi colpito al cuore da una freccia scoccata da un emulo del Nicholas Cage di Weather Man, serve a creare un disvalore con il resto dell'albo. Il faccia a faccia con l'arciere va visto come l'epilogo di una precedente avventura tutta azione: non ha lo scopo di incastrarsi con il resto de Il modulo A38 a livello di trama, ma serve solo per sottolineare ancora di più la mancanza di azione nel resto dell'albo.
Che la mancanza di azione sia voluta e ricercata lo dimostra anche il fatto che Dylan Dog non ce la fa proprio a mettersi nei guai: a pagina 51 viene salvato dallo stesso ceo della Iperuranium e il pericolo più grave che corre nel corso dell'albo è un mancato incidente con il motorino a pagina 34.

Trovare il motivo che ha spinto Recchioni a scrivere l'albo in questo modo non è semplice.
Roberto Recchioni è autore di molti fumetti seriali e spesso ha infarcito le sue storie di citazioni tratte da altre serie (fumettistiche, televisive, cinematografiche e via dicendo). Solo raramente però ha avuto occasione di maneggiare della materia dell'immaginario collettivo che è essa stessa canone, invece di cannibalizzare in modo mediato come aveva fatto in precedenza. E' successo con tre numeri di Diabolik e succede ora con Dylan Dog.
Il suo Dylan Dog si muove in un Mondo che in gran parte è una riproposizione degli elementi tradizionali della serie (Bloch, provarci con la cliente, pizza e cinema) e in piccola parte appartiene alla poetica di Recchioni (innanzitutto il modo di usare le citazioni; inoltre nei fumetti di John Doe il protagonista agisce perché tutto è scritto e per fare in modo che i fatti si svolgano come sono stati scritti: Dylan Dog, nella sequenza cardine delle pagine 78-85, fa la marionetta in un dialogo che era già stato immaginato mille volte dal dottore).
Una prima conclusione potrebbe essere che Roberto Recchioni ha architettato la storia come uno studioso di medicina che stende un cadavere sul tavolo dell'obitorio e gli fa l'autopsia per scoprirne tutti i segreti. O come un bambino che ha desiderato un giocattolo per tanto tempo e ora che finalmente lo ha in mano può smontarlo per vedere come è fatto.
E' significativo che una delle citazioni principali riguardi Watchmen di Alan Moore e Dave Gibbons, dove il dottor Manhattan fa i conti con un universo che gli è estraneo e allo stesso tempo riesce a leggere fino negli atomi.
Da questo punto di vista ridurre il soggetto all’osso serve a portare alla luce l’importanza (o la mancanza di importanza) dei canoni all’interno di un fumetto che fa della ripetizione di certi elementi uno dei suoi marchi di fabbrica.
Ma anche l'importanza di elementi che forse, studiando a tavolino, erano rimasti oscuri. Per esempio ci si potrebbe accorgere che un personaggio secondario (il medico) emerge in mezzo a tutto il resto e la storia diventa la scusa per arrivare a quell'incontro (come Marlon Brando in Apocalypse Now. Sto esagerando? Mi sa di sì).


Se si prende in considerazione anche la prima storia di Dylan Dog scritta da Roberto Recchioni (Fuori tempo massimo, disegni di Massimo Carnevale, nel Dylan Dog Color Fest n. 1) si scopre una continuità di contenuto. Il primissimo fumetto di Dylan Dog scritto da Recchioni era una riflessione sul cambiamento del genere horror nel corso degli ultimi venti anni, cioè da quando era nato l'Indagatore dell'Incubo.
Il mostro stile anni '80 è passato di moda e bisogna andare a cercare altrove se si vuole capire cos'è l'orrore nel nuovo millennio. Con una grave conseguenza: se il mostro non c'è più, a cosa serve il cacciatore di mostri?
E' possibile che il punto di partenza de Il modulo A38 sia proprio questa domanda (e allora l'arciere all'inizio dell'albo potrebbe essere visto come simbolo del vecchio modo di intendere l'orrore che viene accantonato).
Dylan Dog
non è certo stato rivoluzionato caratterialmente (il suo fascino è sempre stato la fallibilità e la debolezza, quindi non bisogna meravigliarsi se non ha capito cos'è successo dal medico), però il suo ruolo è stato messo in discussione. C'era bisogno di un Indagatore dell'Incubo per leggere l'indirizzo di un'azienda e andare nella sede a compilare un modulo?
Magari l'Indagatore non è da mandare in pensione ma il suo ruolo va ripensato.

Ultimo punto. Se mancano cacciatore e mostro viene meno anche l'azione, e infatti il fumetto ne è privo. Il fascino della storia non sta nel leggerla come se fosse un fumetto avventuroso (anche se quel niente che succede, Recchioni lo fa succedere bene) ma nello scoprire quello che c'è scritto tra le righe.

NOTA: Comma 22 è il titolo di un romanzo di Joseph Heller che contiene un paradosso logico (chi è pazzo può essere esonerato dall'esercito; per essere esonerati bisogna presentare apposita domanda; può presentare la domanda solo chi è sano di mente). E' diverso dal primo paradosso del fumetto, però per comodità lo chiamo lo stesso Comma 22.

E' la Bestia degli X-Men o Totoro di Miyazaki? Copertine e illustrazioni di X-Men manga

Avevo già dedicato un paio di notizie alle versioni manga di X-Men e Wolverine (qua e qua) realizzate da Antony Johnston e Wilson Tortosa (lo shonen Wolverine: Prodigal Son) e Raina Telgemeier, Dave Roman e Anzu (lo shojo X-Men: Misfits).
Le rispolvero per farvi vedere le copertine e alcuni studi dei personaggi, fra cui la shojo-Bestia ispirata a Totoro di Hayao Miyazaki.

Sotto: copertina e studi dei personaggi di X-Men: Misfits. Il volume di 208 pagine uscirà il 26 maggio 2009.





Sotto: copertina e studi dei personaggi di Wolverine: Prodigal Son. Il volume di 192 pagine uscirà in aprile.




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